" Come la Lingerie è Diventata Simbolo di Libertà e Stile "

" Come la Lingerie è Diventata Simbolo di Libertà e Stile "

Girls benvenute nel nostro blog:
 oggi vi porto in un affascinante viaggio attraverso la storia della lingerie. Preparatevi a scoprire come questo capo sia passato da semplice indumento funzionale a vero e proprio simbolo di moda, bellezza e affermazione di sé.
Da Dove Tutto Ha Avuto Inizio
Le prime forme di capi intimi risalgono all'antico Egitto, ma fu soltanto in Italia, durante l'Epoca Romana, che si verificò il loro sviluppo vero e proprio.
Nell'ambito della società romana, la cura e la pulizia del corpo rappresentavano una parte importante della vita quotidiana, è dunque, in tale contesto che le donne cominciarono ad indossare le prime forme di reggiseno: ahiiii, fasce strette sotto il seno per compiacere gli uomini del tempo che inorridivano alla vista di seni grossi e cadenti, perché ricordavano quello delle popolazioni barbare.
Un Salto nel Medioevo...

Durante l'Epoca Medievale i capi intimi, da ciò che emerge dalle fonti, seppur un pò incerte,  pare fossero riservati agli uomini, con le cosiddette "brache", ossia mutande/pantalone. Le donne erano solite utilizzarli, invece, durante il ciclo, come una sorta di assorbenti primordiali; pratica ovviamente riservata al ceto aristocratico.

                                                     e nel Rinascimento

Nel Rinascimento compaiono i primi capi unisex, camicie e mutandine lunghi fin sotto le ginocchia ed, udite udite, si assiste alla nascita delle giarrettiere. Sapevate che il primo ad indossarle fu Carlo Magno? Ebbene, inizialmente, erano proprio gli uomini ad indossarle per reggere le calze. Ben presto entrarono a far parte, come sappiamo, del mondo femminile, diventando un'arma di seduzione a tutti gli effetti, arricchite anche da nastri e gioielli.

 

                                 Dal 1500 a fine 1800: una sola parola "Corsetti"

Dal 1500 fino al 1900, la lingerie femminile verteva su tutto ciò che modellava e trasformava il corpo della donna, affinché si confacesse a determinati canoni di bellezza e standard sociali. Il corsetto fu affiancato ben presto da guardinfanti e crinoline, strutture che conferivano la tipica struttura bombata alle gonne dell'epoca.  Sapevate che per donare rigidità ai corsetti venivano utilizzate stecche di legno e metallo, ed anche ossa di balena? Verso la fine del XIX secolo, alcuni studi medici realizzati sull'uso del busto, lo identificarono come causa di patologie fisiche (compreso lo spostamento degli organi), nonché mentali, ritenendo portasse all'isteria. 

Il 1900: la liberazione 
Il XX secolo ha segnato una vera rivoluzione. Cosa vi dice il nome Caresse Crosby? Attivista, editrice e scrittrice statunitense, e... INVENTRICE del reggiseno. Quando Caresse, diciannovenne, voleva partecipare ad un ballo evitando la costrizione del corsetto, decise di unire due fazzoletti ed un nastro rosa, creando a tutti gli effetti il primo reggiseno, come lo conosciamo oggi. Era il 3 novembre 1914, quando Caresse ottenne il brevetto per il reggiseno senza dorso; poi? eh beh il resto poi è storia!
Mentre il corsetto spariva, i mutandoni si accorciavano fino a diventare slip, nati inizialmente per gli uomini, ben presto furono prodotti anche per le donne, che impegnate delle Grandi Guerre, avevano bisogno di un abbigliamento comodo e pratico per spostarsi e lavorare: era l'inizio dell'emancipazione femminile.
L'Era Moderna: Celebrare Ogni Corpo
Ad oggi, possiamo dire senz'altro di essere arrivati ad una enorme varietà di modelli ed opzioni, ciascuno confacente alla nostra personalità ed alle nostre esigenze.
Ragazze, la lingerie è un capo di abbigliamento vero e proprio. È un simbolo potente di moda e identità personale che riflette l'evoluzione dei ruoli sociali e la percezione del corpo femminile. Attraverso la lingerie, molte di noi hanno trovato un modo per esprimersi e celebrare la propria individualità e bellezza con fiducia e amor proprio.
Spero che questo viaggio nella storia della lingerie vi abbia ispirato tanto quanto me. . Alla prossima, amiche!
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